Il linguaggio neutro dal punto di vista del genere, chiamato anche linguaggio non sessista, inclusivo del genere o non specifico del genere, si riferisce a un linguaggio che include parole o espressioni che non possono essere riferite a un solo genere. Questo tipo di linguaggio evita pregiudizi nei confronti di un particolare sesso o genere. Va sottolineato che in inglese esiste una differenza tra “genere grammaticale”, “genere come costruzione sociale” (che si riferisce ai ruoli, ai comportamenti, alle attività e agli attributi che una determinata società in un certo momento considera appropriati per gli uomini o per le donne) e “sesso” come caratteristica biologica degli esseri viventi. Tuttavia, ancora oggi in Italia esiste una questione di non riconoscimento delle persone con identità di genere non binarie da un punto di vista legale e sociale. È interessante notare che nella lingua italiana sono stati fatti sforzi recenti per un linguaggio più inclusivo. È infatti in corso una ricerca di espressioni adatte a rappresentare le persone che non si riconoscono nel genere binario, con l’obiettivo di promuovere una lingua più rispettosa della diversità e inclusiva di tutti i generi. A differenza dell’inglese, apparentemente una lingua meno di genere, la lingua italiana è infatti una lingua di genere che declina soggetti, verbi, articoli e aggettivi in modo binario. Per la lingua scritta e per scopi inclusivi, al momento, la rappresentazione più comunemente utilizzata è lo Schwa (ə), la lettera “E” dell’alfabeto fonetico internazionale, invertita di 180°.